La biomeccanica del tango argentino in due libri:

Info sugli AUTORI:

Giorgio Gaggiotti (laureato in Medicina e Chirurgia, specialista in Chirurgia, studioso e insegnante di tango)

Fondatore nel 1995 dell’Associazione “VIVAELTANGO” – Presidente dell’Associazione “VIVAELTANGO” dal 1995 al 2000 e dal 2012. – Presidente attuale della Associazione “NoiTango Ancona”

• Laureato in medicina e chirurgia • Specialista in Chirurgia • Insegnante di tango • Studioso di tango e tanguero dal 1994 • Studioso di biomeccanica del passo dal 2011 • Relatore di due tesi di laurea sulla biomeccanica del passo nel tango – Università Politecnica delle Marche – Ancona – Italia. • Socio International Society of Proprioception and Posture ISPP.

Altre info su Giorgio Gaggiotti

Giorgio Gaggiotti – Ancona di professione chirurgo.

  • 1994   Giorgio incontra il Tango, e si forma con i migliori maestri (Gustavo Naveira y Giselle Anne, Esteban y Claudia, Natalia y Gabriel, Adrian y Erica, Nestor y Patricia Rey, Eduardo Arkimbau ecc.);
  •  1995 fonda l’associazione culturale “Vivaeltango” di cui è stato presidente quasi ininterrottamente fino al 2016
  •  Dal 1996 organizza eventi di tango;
  •  Dal 1998 insegna tango ad Ancona e nel corso degli anni in molte altre sedi di tango delle Marche fra cui l’Accademia del tango di Macerata;
  •  Nel 2001 inaugura la “Milonga del Barrio le Grazie di Ancona” con frequenza settimanale unica Milonga del territorio;
  •  Dal 2011 si occupa di biomeccanica del movimento del tango collaborando con gli ingegneri della facoltà di Ingegneria Biomedica della Università Politecnica delle Marche;
  •  Dal 2017 è presidente della Associazione “NoiTango Ancona” fondata con Sara Paoli, con la quale condivide l’insegnamento del tango;
  •   Nel 2021 ha pubblicato il libro “Tutto in un passo nell’abbraccio” in 3 lingue, rivolto ai tangheri e scritto insieme al docente della facoltà di Ingegneria Biomedica.

Facebook: “Giorgio Tango Gaggiotti”

Sandro Fioretti (Professore associato dell’Università Politecnica delle Marche)

Sandro FiorettiUniversità Politecnica delle Marche | Università degli Studi di Ancona  ·  Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII)

SANDRO FIORETTI: Professore associato in Ingegneria biomedica

IL PIVOT NEL TANGO

https://vivaeltangoancona.my.canva.site/dagkn7zg3gy?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTAAAR3Yck7czNrDm9bRwIXGw9bkUEE9vRpaXXFb4X5xlV6o1idaxnZhxRGgxCo_aem_JQX2iTBPfY7Hl2LCxi0Ssw


Libri e articoli di altri autori sulla BIOMECCANICA DEL TANGO ARGENTINO

https://cdn.tangramgroup.it/136/tango-energia-biomeccanica-e-cinestetica.pdf

https://www.edizionidelfaro.it/libro/tango-energia-biomeccanica-e-cinestetica-volume-ii

https://www.clarin.com/espectaculos/argentina-creo-metodo-biomecanico-bailar-bien-tango_0_KoWj8Km4y.html

vari/e/9788829931446?msclkid=9d797dcc5f0216c0210e1b56ca4465d7&utm_source=bing&utm_medium=cpc&utm_campaign=Shopping%20Universitari&utm_term=4579053617853599&utm_content=Universitari


ALTRO: LE EMOZIONI NEL TANGO

TUTTO IN UN ATTIMO

ovvero

La “mirada” nella cultura seduttiva del tango argentino

Autore: LUCIO, tanguero marchigiano con il cuore a Buenos Aires

Lei, prima che iniziasse la tanda, pensò a testa bassa, a chi avrebbe voluto concedere la sua mirada. A quel bell’uomo che forse aveva superato la mezza età, dai capelli piuttosto bianchi,dal fisico asciutto, dallo sguardo vivace ed accattivante; oppure a quel signore molto distinto, curato nell’aspetto, dall’espressione rassicurante, oppure, ed infine, a quel signore bruno di carnagione,dal viso maschio, dal fisico forte e dai modi decisi che non aveva potuto fare a meno di notare mentre ballava con una sua amica! Alzò lo sguardo verso il primo soggetto ma si imbarazzò subito perchè troppi sguardi da quella parte la stavano insistentemente cercando e molte teste si muovevano in cerca del suo assenso. Non volendo creare situazioni ambigue, rapidamente volse il suo sguardo verso il secondo soggetto che aveva in mente, ma, con sconcerto si avvide che quello stava inseguendo altre piste e non di certo la sua. Mentre stava per riposizionare altrove la sua ricerca i suoi occhi incrociarono quelli di lui e non potè fuggire, si bloccò istintivamente senza alcun pensiero nella mente ed attese. ln questi frangenti anche due secondi sembrano un’eternità perchè il disagio è grande: ballerò oppure starò seduta? L’uomo prima le regalò un sorriso poi sempre sorridendo le fece un cenno con la testa. Rispose con un piccolo segno del capo, si alzò da seduta e, a sua volta sorridendo, si accinse ad andargli incontro. Lui camminava verso di lei lentamente, molto lentamente con la calma di chi è sicuro di sè o di chi avendo raggiunto lo scopo non ha più ansie, cosicchè sembrava che lo facesse artatamente per lasciarsi ammirare. E, accidenti, ne valeva la pena perchè il suo incedere era morbido ed elegante, come ineccepibile era il suo abbigliamento, non si poteva fare a meno di soffermarsi sull’abbinamento vestito-cravatta, in  mezzo ai quali una camicia di pregevole tessuto sembrava stirata alla perfezione. Sicuramente, pensò lei, costui è un single,orgoglioso, preciso,curato,probabilmente un pò egoista,di sicuro abbastanza egocentrico di quelli insomma che si concedono solo se ritengono che ne valga abbondantemente la pena! Però come mai non lo aveva notato prima? La milonga era abbastanza piena, ma non affollata! Tutte queste velocissime considerazioni le avevano creato uno status di “chi va là”, troppe volte aveva concesso e regalato amore a chi cercava solo un “usa e getta” lasciandola inevitabilmente delusa ed amareggiata, ma costui calamitava il suo interesse e come spesso accade quando ci si crea filosofie di comodo per giustificare scelte dubbiose,dentro la sua mente apparve la scritta “Parigi val bene una messa”! Si avvicinò fino a pochi centimetri da lui che la stava aspettando immobile , n on abbassò mai lo sguardo come per non rompere un ipotetico filo, e, a fine corsa, mettendo all’incasso il migliore dei suoi sorrisi, gli sussurrò: “Hola”! Lui rispose:hola” a sua volta, con un sorriso molto più contenuto di quello di lei, alzò il braccio sinistro,attese che lei cercasse la sua mano, dopodichè circondò con il braccio destro le spalle di lei fino a raggiungere con la punta delle dita l’ascella destra, a quel punto la attrasse dolcemente a sè. Questo gesto provocò nella donna una immediata sensazione di disagio, come una specie di costrizione, di prigionia senza via di uscita. Strano, pensò, era tanto tempo che ciò non le accadeva. In passato era stata vittima di questa sensazione che le sembrava come una perdita di libertà, quasi una sudditanza all’uomo, ma era passato tanto tempo e quel ricordo era così lontano, quasi sfumato, anzi sembrava non appartenerle più! Il pensiero durò pochi secondi perchè lei si trovò ad adagiarsi ancora di più al corpo di lui facendo intendergli che stava al gioco e che era l’uomo che ora doveva dimostrare qualcosa. Cuomo si mosse in avanti spingendo delicatamente con il petto e marcò i primi quattro movimenti con una leggerezza inaspettata. Questo la tranquillizzò, così potè concentrarsi maggiormente sul proprio controllo per evitare qualsiasi contrasto al “compas” del suo partner: Questi si rese conto che la sua scelta era stata azzeccata. Era andato al buio dato che prima non l’aveva notata nè ballare, nè aveva potuto fare considerazioni sulla sua figura. Invitandola non sapeva se lei fosse alta,magra o malfatta, se ballasse bene o fosse una di quelle ballerine rigide che cercano solo di far bene ilcompito per avere poi un complimento per lo più falso, come premio di consolazione. Niente di tutto questo. A prima vista la donna gli sembrava perfetta, tra l’altro sembrava calzargli come un guanto. Era di aezza adeguata, di corporatura snella tanto che poteva abbracciarla per intero ed inoltre sembrava assecondare con intelligenza e competenza i suoi movimenti, Non aveva bisogno di esercitare una “marca” forte, lei sembrava quasi leggergli le intenzioni, ad ogni movimento la trovava inevitabilmente pronta ed adeguatamente preparata. Ciò gli procurò un immenso piacere perchè così avrebbe potuto dedicarsi per intero alle rifiniture e non all’essenziale. Quando si imbatteva in questo tipo di ballerine, aspettando la musica giusta, sapeva essere accattivante al massimo e,dopo il primo brano ballato, quasi sempre avvertiva la donna sciogliersi come neve al sole e cercare di aderire per occupare ogni spazio del suo corpo come un’ameba Era come se le donne attraverso questo rituale volessero fargli giungere messaggi che non si possono esprimere se non con il corpo, e questo gli procurava una soddisfazione immensa ! Era convinto che fosse lui, con la sua intelligenza, con il suo intuito, con la sua sensibilità a catturare quegli animali paurosi e strani che sono le femmine. pensò anche e si compiacque che aveva saputo vestirsi bene , abbinando in modo interessante vestito, scarpe, camicia e cravatta. Ricordava quando nel pomeriggio prima di si era guardato allo specchio e non aveva potuto fare a meno di darsi una pacca sulle palle di congratulazione verso se stesso per la propria indiscutibile classe! Era uscito di casa n la ferma convinzione che quello sarebbe stato un giorno fausto e che non avrebbe fallito il rsag’io, non avrebbe potuto fallire! Quell’abbandono di lei, quello sguardo che lo aveva ccato durante l’esplorazione del rito della “mirada”f gli confermava di essere nella giusta ‘zione strategica e che, quindi, solo una variabile impazzita avrebbe potuto causare un uccesso. Si dedicò all’ascolto della musica. L’orchestra Di Sarli sembrava fargli prendere la i Bahia Blanca, e questo rendeva il tutto più congeniale perchè su quell’andamento lento emelodioso il suo incedere bradipesco fatto di passi volutamente ritardati, con lunghe, lunghissime pause telefonate, quell’abbraccio che trasmetteva protezione e dolcezza, egli giocava le sue carte miglioril Lei meritava tutto questo, caspita se ne valeva la pena! Durante la pausa tra un brano ed un altro, tra una frase e I l altraper lo più banali, l’aveva osservata attentamente, quasi studiata, passata in rassegna in ogni minimo particolare fisico, quasi una “tac”! Era giusta per la sua altezza, non magra ma ben mantenuta. Le curve che il vestito le disegnava lasciavano immaginare che in gioventù quella donna doveva essere stata una femmina notevole! Anche ora, pensò, sarebbe stata in grado di dare punti a molte mujeres più giovani di lei, II suo aspetto dava la sensazione di una persona molto curata I capelli corti, come si addice ad una persona non più giovanissima, emanavano un profumo di fresco e pulito molto gradevole, mentre dalla camicetta appena aperta saliva un intrigante profumo di pelle e di biancheria ben conservata. Il trucco era leggero, degno di una donna di classe, sufficiente però a far risaltare i suoi grandi e profondi occhi neri circondati da un bianco quasi perlaceo. Il suo abito che appariva perfetto, di pregevole fattura, probabilmente nuovo o almeno recente le cadeva addosso senza un minimo difetto. Si compiacque del suo gusto estetico anche se a volte ciò lo faceva sembrare agli occhi di certune, un pò narcisista. Archiviò l’esame deducendo che quella donna era un animale piacente, e a lui piaceva decisamente! Quanto è complice il tango in una seduzione? Decisamente molto! Quasi appesa a quelltuomo lei si lasciava condurre non solo il corpo ma anche la sua mente si lasciava cullare dal pensiero libero. Ora si chiedeva: perchè avrà scelto me? Forse mi ha notato ballare e gli sono piaciuta come tanguera? Oppure mi ritiene una bella donna? Veramente, ultimamente, non ho una gran considerazione del mio aspetto fisico.., può darsi che mi sottovaluti.., forse gli altri mi vedono diversamente.. che io sia un giudice troppo spietato nei miei stessi confronti? Ora, però, sono qui e da come mi tiene fra le braccia mi sembra di capire che non le sono perniente indifferente. Che piacere dopo tanto tempo provare queste sensazioni, già solo avere questi pensieri mi fanno avere fremiti! Ecco, è come se stessi per subire una metamorfosi, sto passando da donna a ciò che mi è più naturale: mi sto trasformando in femmina! Una femmina che sta esprimendo la sua disponibilità al maschio, al “Varòn”! Però che bella sensazione sentirsi cullata, desiderata, chissà se mi chiederà un incontro, se lo rivedrò. A sua volta l’uomo stava studiando il modo perchè quell’incontro avesse sviluppi futuri, consapevole che per non far terminare quella magia, doveva lasciare un segno più profondo, un qualcosa non di banale ma di profondo effetto sulla mente della donna. Qualcosa che avesse acceso fantasie e curiosità, qualcosa che avesse toccato le corde della femminilità! Ebbe come una fulminazione! Si compiacque immediatamente del suo genio, lì per lì gli era venuta in mente una frase attribuita al grande Gavito il quale dopo aver ballato intensamente con una donna, nello staccarsi dall’abbraccio, guardandola negli occhi con grande intensità, le disse: se è vero, come si dice, che l’anima di un uomo pesa 21 grammi,in questo momento io mi sento più leggero di 21 grammi! Improvvisamente, però, non gli parve più una buona idea. Si sa che gli appassionati di tango, soprattutto le donne, non sono superficiali, approfondiscono sempre la ateria di cui sono ossessionati per cui quella frase poteva essere conosciuta e a lui non dava di fare la figura di chi copia, voleva essere originale, regalare qualcosa di suo, di unico, ‘rcondarsi di un alone di interesse: doveva sembrare un dio anche nel parlare! Ci teneva. alcosa però doveva dire, e in fretta perchè l’ultimo tango della tanda stava giungendo alla ttuta di chiusura, quella che i bravi ballerini chiamano “cian-cian”. Stava entrando in uno to d’ansia, ma la fortuna gli venne in soccorso, d’altronde non era il suo giorno fortunato? icinò la sua bocca all’orecchio di lei e sorpreso perfino del proprio coraggio e della ntatezza della frase che la mente gli aveva creato nei corridoi della sua confusione, le urrà: lo non so se ti rivedrò ancora, bella signora, ma sappi che, quando ti allontanerai, porterai con te una parte del mio cuore e sappi anche che io farò di tutto per riappropriarmene, ti cercherò, ti inseguirò e non mi darò pace fino a quando non potrò riabbracciarti per ballare il meraviglioso tango che tu mi hai permesso di ballare, per le sensazioni nuove che hai fatto nascere in me, per risentire quei gradevoli profumi che il mio olfatto ha percepito e quel gusto dolcissimo al quale la mia bocca sta aspirando. Ottenne l’effetto che desiderava, sentì la donna bloccare ogni movimento, trattenere perfino il respiro, aveva colpito il centro! ln effetti lei rimase imbambolata, stordita, incapace di sviluppare una reazione, doveva metabolizzare ciò che le era entrato dentro. Ma chi era costui che si manifestava con modi che lei non era abituata sentire ma che le piacevano, l’attraevano, la calamitavano verso territori sconosciuti? Dove era stato nascosto fino ad allora, perchè non si erano mai incontrati prima? Doveva rivedere tutte le sue teorie sugli uomini! Per alcuni attimi che a lei parvero ore, dalla sua bocca uscirono solo suoni confusi, balbettii. Infine realizzò che la musica era terminata e che sulla pista erano rimasti solo loro due che continuavano a guardarsi, a cercare di capire senza riuscire a staccare quel filo magnetico che si era creato, Ad un tratto realizzò che ciò era imbarazzante perciò, seppur lentamente e a fatica, si staccò dall’uomo e si diresse verso il proprio posto. L’uomo rimasto solo sulla pista, si accorse che aveva un esercito di sguardi che gli piovevano addosso, sia maschili, sia femminili. Non si scompose minimamente, ne si schernì, ciò che si era proposto l’aveva raggiunto,aveva legato a sè quella donna come un anello di Saturno. Di sicuro il mercoledì successivo l’avrebbe trovata ancora lì e di sicuro ad aspettarlo e stavolta„..l Con passo deciso e virile, senza voltarsi, si allontanò dalla pista con un sorriso dipinto sul volto che traspariva la leggerezza del suo animo. Raggiunse la porta di uscita e mentre scendeva con lentezza le scale incominciò a pensare a quale scusa avrebbe inventato per giustificare a sua moglie che anche il mercoledì successivo sarebbe stato impegnato tutto il pomeriggio, la sera e probabilmente tutta la notte!

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Una poesia di tango argentino

Titolo: UNA FOGLIA TRISTE

Autore: HEADWOLFS (alias ALBERTO CAPILUPI)

Sfondo musicale: Oblivion (Astor Piazzolla)

Luogo: Lago di Mezzo di Mantova

Data: 12 novembre 2012

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