“Vengo a Verona – racconta a L’Arena il popolare telecronista RAI – al Palazzetto Gavagnin, il 24 ottobre alle 18, ospite di Scienze Motorie“
Da L’Arena del 14 ottobre 2024, p. 30
Storia del mondo in 12 partite di calcio è un’epopea collettiva di guerre, rivoluzioni, crisi economiche e trasformazioni sociali raccontata attraverso il filtro di un pallone. Una galleria di incontri dimenticati, eroi inattesi, tragedie sventate e risultati rocamboleschi all’interno della quale poter riconoscere un riflesso degli avvenimenti che hanno plasmato il mondo così come lo conosciamo oggi.
Da quando è nato, il destino del calcio è stato quello di incrociare la grande storia. Talvolta è successo durante una gara anonima, a volte in una finale in diretta mondiale, eppure da sempre un’eco di ciò che è accaduto fuori dal campo ha raggiunto, in modi anche impensabili, il rettangolo di gioco; e viceversa. Da Matthias Sindelar, che lasciò la nazionale dopo l’Anschluss, a Viktor Ponedel’nik, che portò l’Unione Sovietica sul tetto d’Europa, in queste pagine Stefano Bizzotto cuce tra loro i grandi eventi storici e le partite che in qualche modo li hanno anticipati, subiti o sintetizzati. Come nel caso di Dinamo Zagabria-Stella Rossa di Belgrado, quando gli scontri tra tifosi e polizia resero evidente che la Jugoslavia stava per dividersi nel sangue. O Cile-URSS del 1973, quando un gol a porta vuota, segnato in quello stesso stadio in cui si torturavano e uccidevano ogni giorno gli oppositori politici, riassunse l’assurda crudeltà del regime di Pinochet.
Alternando curiosità inedite e resoconti di prima mano da parte dei protagonisti, quest’opera ci induce a guardare il nostro passato e il nostro presente da un nuovo punto di vista. Perché, al di là di quello che possiamo pensare, talvolta la storia avviene anche mentre qualcuno, da qualche parte, sta dando un calcio a un pallone.
Stefano Bizzotto
Stefano Bizzotto (Bolzano, 1961) è un giornalista e telecronista sportivo. Dopo aver lavorato per Alto Adige e Gazzetta dello Sport, nel 1991 è entrato in Rai. Ha seguito 8 Campionati del Mondo e 7 Campionati europei di calcio, 7 Olimpiadi estive e 7 invernali, e scritto, insieme a Tania Cagnotto, Che tuffo, la vita! (2012). Il Saggiatore ha pubblicato Giro del mondo in una Coppa (2018).
CRONACA MULTIMEDIALE DELL’EVENTO
I lavori sono stati aperti dal consigliere Massimo Lanza che, dopo aver salutato il relatore, ha ringraziato per l’ospitalità la psicologa Mirta Fiorio, Presidente di due corsi di laurea triennale e magistrale Presidente del Collegio Docenti di Scienze Motorie dell’Università degli studi di Verona, che a sua volta ha confermato la disponibilità a collaborare con il club (la cui sede è a Scienze Motorie) , con l’intenzione di accordarsi per un programma di comuni iniziative.
La parola è passata a Matteo Oxilia, con il ruolo di intervistatore in sostituzione di Adalberto Scemma, convalescente in questi giorni.
Matteo Oxilia
Il relatore poi ha brillantemente descritto vari episodi interessanti tratti dal suo libro “Storia del mondo in 12 partite di calcio“: un’epopea collettiva di guerre, rivoluzioni, crisi economiche e trasformazioni sociali raccontata attraverso il filtro di un pallone: una galleria di incontri dimenticati, eroi inattesi, tragedie sventate e risultati rocamboleschi all’interno della quale poter riconoscere un riflesso degli avvenimenti che hanno plasmato il mondo così come lo conosciamo oggi.
Dopo di che l’intervistatore ha invitato i presenti fare domande.
Paolo Balbi, Mauro Gibellini, Riccardo Darra, Roberto Dandelli
Tra i vari interventi, citiamo quelli di Adriano Ancona (giornalista del Corriere dello Sport), Alberto Dusi, Massimo Castellani (Olimpionico di Tuffi e scrittore), Alberto Capilupi (curatore del sito del club), Massimo Lanza (già citato), Romano Mattè e Roberto Dandelli (allenatori di calcio) ).
Era presente una qualificata rappresentanza del PANATHLON CUB MANTOVA: Daniele Pagliari (Presidente del club) con i soci Giuseppe Faugiana (Delegato provinciale CONI di Mantova) e Luciano Pedrazzoli.
Daniele Pagliari, presidente del Panathlon Club Mantova
IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE CHE ABBIAMO PUBBLICATO IN YOUTUBE:
NOTA: Il video, pubblicato su youtube nel canale headwolfs (il cognome in inglese di Alberto Capilupi, curatore di questo sito), inizia con la PRESENTAZIONE dell’evento da parte di Massimo Lanza (docente universitario associato di Scienze Motorie, neo-pensionato).
Segue l’inizio dell’INTERVISTA di Matteo Oxilia (che ha sostituito Adalberto Semma, convalescente) a Stefano Bizzotto, con la prima domanda: “Come è nata l’idea di scrivere questo libro?“. Il video termina con la risposta dell’intervistato …
… ma si continua con l’AUDIO (a blocchi)
TUTTO L’AUDIO, partendo dalla PRIMA DOMANDA dell’INTERVISTATORE
PRIMA DOMANDA: “Come nasce l’idea del libro?“
TRE DOMANDE SULLE STORIE DEL LIBRO:
“Il calcio diventa dunque un pretesto per dipingere un affresco storico e sociologico del mondo?”
“Qual è la storia che ti ha più colpito?“,
“Come mai non c’è quella famosa partita tra Argentina e Inghilterra, con Maradona?“.
Interessante il richiamo di Bizzotto alla partita Inter-Torino del 30 aprile 1949 e alla fatale tragedia di Superga.
COMUNICARE MA RICORDARE IL PASSATO; GLI SPORT POPOLARI
“Come sta cambiando la comunicazione sportiva oggi?“
Tuffi: … Di Biasi e Cagnotto … Massimo Castellani (presente in questo evento)
In un sondaggio liceale fu chiesto chi era Aldo Moro …
Conservare la memoria del passato
“C’è un altro sport, come calcio, capace di inserirsi nel tessuto sociale di una nazione, di un popolo?“
Negli Stati Uniti sono popolari il football americano e il baseball, mentre il calcio non lo è.
QUESTO LIBRO SERVE AI TIFOSI?; LA GEOPOLITICA NEL CALCIO
“La lettura di un libro come questo può migliorare certi tifosi?“
Non sopravvalutarmi. Dubito.
(Bizzotto, nativo di Bolzano, cita poi come esempi positivi nei loro ruoli Romano Mattè, Mauro Gibellini e Attilio Tesser -presenti in aula -, che hanno operato nella sua città)
“Nel libro tu ricordi, per il ’74, la partita fantasma Cile-URSS e quella – da brividi – dello Zaire, che doveva assolutamente perdere con più di tre gol di scarto, altrimenti Mobutu …“
IL LIBRO, I MONDIALI, LE NUOVE FRONTIERE; STORIE NON RACCONTATE; MURA E BRERA
“La struttura del libro“
“I mondiali di calcio della Germania … e dell’Italia“
“Il calcio negli Stati Uniti … e in Arabia Saudita”
“La storia che avresti voluto raccontare“: Italia-Germania 4-3
La ferita (ancora aperta) della partita senza voce, causata dall’aria condizionata in sala stampa
“I tuoi contatti con Gianni Mura … e con Gianni Brera
INTERVENTI
Adriano Ancona (giornalista corrispondente locale del Corriere dello Sport) viene invitato ad intervenire)
Interviene Massimo Castellani (olimpionico di tuffi, ex comandante dei N.O.C.S, scrittore)
Massimo Castellani
https://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Castellani
Bizzotto fa una riflessione sull’influenza del linguaggio sportivo e in particolare di quello calcistico
Tre domande di Alberto Capilupi (giornalista, ex docente all’ISEF e a Scienze Motorie Univr, curatore di questo sito) :
PRIMA DOMANDA: “A suo parere il libro di Desmond Morris LA TRIBU’ DEL CALCIO descrive bene il mondo del pallone?“
SECONDA DOMANDA: “Secondo Lei, sono adeguatamente tutelati i giocatori delle maggiori squadre di calcio in relazione agli impegni del calendario?“
TERZA DOMANDA: “A proposito di doping, ha senso continuare a (quasi) torturare Sinner? Per quale motivo si deve aspettare tanto tempo per decidere?“
NOTE alla seconda domanda:
Nota a).
L’allenatore Attilio Tesser, ivitato da Bizzotto ad esprimere un proprio parere, risponde, ma purtroppo nell’audio non si percepisce distintamente la sua voce:
Nota b).
Massimo Lanza propone una riflessione: “E’ immaginabile che si possa costruire una narrazione sullo sport non di alto livello, con il rischio – appassionandoci – di andare a rafforzare alcuni meccanismi che hanno mostrato difficoltà e logorio?“
Bizzotto, nel rispondere, fa notare che a tale proposito esiste una nutritissima bibliografia legata a storie minori e aggiunge che a Bolzano cè persino la squadra Excelsior, la cui filosofia è l’inclusione. Alla squadra non interessa vincere, ma evitare falli e ammonizioni, comportandosi sempre con fair play.
CALENDARIO SENZA PAUSE:
DARE PIU’ SPAZIO ALLA NARRAZIONE DELLO SPORT NON AGONISTICO
Romano Mattè
https://it.wikipedia.org/wiki/Romano_Matt%C3%A8
Bizzotto, dopo aver espresso un giudizio positivo sulle squadre italiane e sui nostri allenatori, fa notare che nelle nostre squadre sono pochissimi i giocatori italiani.
SOSTANZIALMENTE NULLA DI NUOVO NELLE TATTICHE DI GIOCO
Domanda (di Alberto Grusi, studente di Scienze Motorie):”Che cosa L’ha spinta a fare questo lavoro?“
“Nel giornalismo e nelle telecronache è più difficile essere tifosi o essere obiettivi?“
Bizzotto: “Se sei tifoso, non puoi essere obiettivo”.
Bizzotto racconta poi (riferendosi ad un altro tema) un episodio che gli è accaduto recentemente in treno: gli hanno chiesto di fare una foto con lui, che però ha risposto che avrebbero dovuto chiedere di farla alla persona che stava al suo fianco: era Klaus Dibiasi, vincitore di ben tre Olimpiadi!
INCHINO CONCLUSIVO
E INFINE … TUTTI IN PIZZERIA
IL VIDEO DELL’EVENTO (come registrato in aula con telecamera fissa)
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