Per iniziativa della Fondazione Levi-Pelloni

30 maggio 2024

RIEVOCATA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Presentato a Roma, nella Biblioteca intitolata a Nilde Iotti, il volume “Per Gianni Brera l’Arcimatto” uscito con il patrocinio del nostro Panathlon universitario, del Panathlon Verona 1954 e del Panathlon Mantova Tazio Nuvolari e Learco Guerra in occasione del trentennale della scomparsa, Grande protagonista della letteratura del secolo scorso, Brera viene riproposto oggi anche nelle Università per farlo uscire dall’oblio e studiarlo con la medesima attenzione che si deve ai classici. Un linguaggio, il suo, talmente “al di là” di ogni convenzione da far ritenere paradossalmente che Brera abbia finito per uccidere il giornalismo sportivo: impossibile andare oltre se si coniugano libertà espressiva e conoscenza approfondita dell’aspetto tecnico. Non a caso Gianni Mura ha scelto un neologismo per indicare la generazione successiva dei giornalisti: i “Senzabrera”. Ed è altrettanto significativo che proprio i “Senzabrera” si considerino oggi, al tempo stesso, anche “Senzamura”.

LA GRANDE LEZIONE DI GIANNI BRERA

Adalberto Scemma

Dopo l’introduzione di Pino Pelloni, che con la Fondazione ha promosso l’evento, è toccato ad Adalberto Scemma, autore del volume con la collaborazione di Alberto Brambilla, moderare il dibattito, impreziosito dagli interventi dello stesso Brambilla, filologo e docente di letteratura italiana alla Sorbona, di Giuseppe Smorto, firma storica di “Repubblica” e a lungo capo dei servizi sportivi del quotidiano quando Gianni Brera calamitava decine di migliaia di lettori con i suoi articoli.

Claudio Rinaldi, direttore della “Gazzetta di Parma” e biografo ufficiale di Brera, è intervenuto in video da remoto portando un contributo ulteriore di conoscenza e di affetto. Fabrizio Gabrielli, scrittore di lunga lena con un occhio di riguardo al calcio sudamericano, traduttore di Eduardo Galeano, firma autorevole di “Ultimo uomo”, e Piero Faltoni (scrittore di riferimento per Cruijff e il calcio olandese, collaboratore di Huffington Post) hanno spaziato nel territorio dei blog e dei siti, che se teniamo conto della qualità del linguaggio letterario meritano oggi ampia attenzione.

Enza Di Giovanni, direttrice editoriale delle edizioni ZeroTre, è intervenuta per illustrare la tipologia della collana che ha ospitato i libri su Gianni Brera e Gianni Mura soffermandosi poi sulla novità rappresentata dal trimestrale di letteratura sportiva “La coda del drago”, che affianca in redazione le grandi firme del giornalismo e i ragazzi dei licei a indirizzo sportivo e delle università. Non a caso, in chiusura dell’evento, è stato rivolto un assist ai ragazzi delle ultime generazioni, condannati anche a causa di ormai scarnificate letture a vivere un eterno tempo presente: evitare che i “Senzabrera” e i “Senzamura”, se non viene tramandata la lezione anche etica di chi li ha preceduti, finiscano per diventare “Nientebrera” e “Nientemura”. Nessuno spazio allo stupore: basti verificare quanto il ricordo di giganti della letteratura anche sportiva come Dino Buzzati, Giovanni Arpino o Luciano Bianciardi appaia ormai sbiadito per la mancanza di voci critiche incapaci di usare lo strumento essenziale della conoscenza: il confronto. Un confronto che risulterebbe mortificante per gli scrittori prodotti con il pastamatic dal cosiddetto Gotha letterario di oggi. Anche per questo iniziative come quella proposta in una sede istituzionale dalla Fondazione Levi-Pelloni vanno riguardate con lungimirante attenzione.

Video di Claudio Rinaldi, Direttore della Gazzetta di Parma

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