Riccardo Darra nasce nel 1945, si diploma Maestro d’Arte presso l’Istituto Statale d’Arte di Guidizzolo (Mn) nella sezione di decorazione pittorica. Partecipa a numerosi concorsi di pittura ottenendo riconoscimenti, e contemporaneamente lavora a mosaico. Nel 1994 presenta ufficialmente per la prima volta i mosaici trasparenti, tecnica che già da un decennio usava per interventi decorativi in chiese, abitazioni private ed edifici pubblici. Successivamente sviluppa in modo originale la tecnica della fusione del vetro.

Riccardo Darra è stato anche un ottimo atleta.

Ne riportiamo il servizio fotografico di Raffaele Trivini (tratto dal suo archivio):

https://www.raffaeletriviniarchivio.it/s/HSLcE3x49dbmjc

Foto di alcuni quadri:

Metamorfosi della dignità

Inganno

Totem

Genesi della guerra

INTERVISTA

Ho intervistato Riccardo Darra nel penultimo giorno della mostra, facendogli questo video, pubblicato su youtube nel mio canale “headwolfs” con il titolo “Riccardo Darra svela i segreti della sua pittura“:

NOTA. In caso di difficoltà nell’aprirlo o vederlo a schermo intero, il video si può trovare digitando con il motore di ricerca il link del canale: youtube.com/headwolfs

Questa la presentazione di Renzo Margonari nel depliant della mostra:

La mostra è stata recensita da Renzo Margonari per La Cronaca di Mantova:

Altre mostre recenti di Riccardo Darra:

NOTE CRITICHE

“…Riccardo Darra (Cavriana, 1945), finora impegnato soprattutto nell’elaborare decorazioni e design, in mosaico e in vetro, che hanno successo internazionale. La ripresa, dopo molti anni, dell’attività pittorica costituisce una nuova stagione per la sua creatività poetica. La chiusura in difesa del Covid19, sospendendo le consuetudini creative, l’ha ricondotto alla Pittura con esiti di notevole intensità, caratterizzati da un cromatismo che si può intendere anche come deriva della fisica luminosità dei mosaici vetrati realizzati sinora ma non coordinati, però, da esigenze stilistiche predefinite. I dipinti recenti, invece, rivelano un pittore dotato di una caratteristica sensoriale cromatica vastissima, emozionante, e soprattutto coerente a un intimo mondo poetico, con una morfologia figurativa ben demarcata.”

“In questi dipinti si riconosce, per un istante, il profilo di oggetti conosciuti (forme ottenute, infatti, con una sintetica elaborazione di sagome di uccelli, fiori ed essenze varie) e trasmettono una vitale espressione di gioia e gratitudine per il sogno della natura.”“A sorprenderci, però, non è una innovazione del linguaggio o della struttura formale, anche se Riccardo -secondo il suo solito impegnativo ingegno-, ha elaborato un personale procedimento per raggiungere accensioni cromatiche con una contraffaccia sincopata di pezzature evocative, come larghe tessere di mosaico -appunto- che si ricollegano, per vie collaterali, alle pratiche espletate per tanti anni. È sorprendente, invece, che sopravvenga la commovente emozione del paesaggio collinare o la prepotente naturalezza di quello brasiliano che Darra frequenta assiduamente.”

“… Voglio dire che questi dipinti sono tavole spirituali. Sono escursioni cromatiche a temperatura elevata, deliberatamente indirizzate a svegliare l’inerzia della vita ripetitiva indifferente agli eventi quotidiani. Ogni dipinto rappresenta il mutevole stato d’animo dell’autore, oppure, forse, il nostro umore mentre li guardiamo. In questi dipinti c’è molto mistero, come risonanze di accordi musicali che suscitano illusioni sentimentali non rappresentabili, poiché quanto la poesia figurativa è esplicita esprimendosi con naturalezza, luminosa e liscia, tanto meno è commentabile a parole. Dovendo utilizzare un idioma diverso da quello pittorico, è inopportuna una traduzione di quanto nella figurazione vi è indicibile. Ǫuella di Darra, infatti, è Pittura che si risolve nella Pittura. Infine, non vi è nulla da spiegare, perché l’arte è per sua natura inspiegabile.”

Stralci da un articolo di Renzo Margonari (Riccardo Darra e la Pittura: “La fantasia non è un sogno impreciso”) pubbicato sulla “Cronaca di Mantova” il 18-09-2020 nella rubrica “Occhio volante”.

Mostra come artista del vetro

LO SPORT

Riccardo Darra è stato un validissimo mezzofondista.

Ne riportiamo una testimonianza, tratta dal libro “Quelli che correvano senza sapere il perchè” di Adalberto Scemma:

IL CICLONE DARRA

Nel numero 90 del bimestrale “la Notizia” di Guidizzolo (uscito nel giugno del 2010) è stato pubblicato un articolo, a firma di Sergio Desiderati. Ne riportiamo la prima parte e una foto di Riccardo Darra mentre corre:

Riccardo Darra figura al primo posto nei 10.000 metri e al terzo nei 5000 nella graduatoria degli atleti della Libertas Mantova pubblicata nel 2002 in occasione delle celebrazioni dei 50 anni della società.

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