Intervista a Simona Callo

PCU – Panathlon Club nelle Università, nei Politecnici e nelle Scuole di specializzazione di alto livello.
Com’è nata l’idea di coinvolgere le Università nel Panathlon International?
Il Panathlon International dal 2011, sotto la Presidenza di Enrico Prandi, si è aperto al mondo universitario favorendo la nascita di club all’interno delle Università, dei Politecnici e nelle Scuola di Alta Specializzazione. L’idea nacque, nel novembre 2007, quando l’Università di Anversa ospitò i lavori del XVI Congresso Internazionale del PI. In quella occasione si ebbe modo visitare l’Ufficio Sport della Università con Peter Verboven, allora presidente del Club di Anversa nonché direttore dell’Ufficio ed entrare in contatto anche con IFIUS, una organizzazione interuniversitaria che organizzava Giochi e Tornei tra le Università rivolti agli studenti che frequentano i campus universitari. Si stabilirono buone relazioni tra IFIUS e Panathlon poiché si condividevano le finalità e l’importanza dello sport nell’ambiente universitario.
E l’Università di Verona, come è entrata in contatto con i PCU?
Nel novembre 2009, dall’allora Governatore dell’Area 1 del Distretto Italia, Massimo Rosa, veniva proposta l’apertura di un club nella Università di Verona, dove su iniziativa di alcuni docenti della facoltà di Scienze motorie, e specificatamente del corso di giornalismo sportivo tenuto da Adalberto Scemma, si pensava di costituire un club intitolato a “Gianni Brera”. In poco fu formato e da lì in poco tempo presero le mosse varie iniziative quali: la comunicazioni via web della Area 01, la collaborazione informatica verso gli altri club dell’Area e la creazione di un sito web ricco di notizie e di risultati sportivi non sempre giustamente riportati dalla stampa nazionale. Il Club fu quindi annoverato fra i Panathlon Club Universitari.
Come nacque quindi l’idea di istituire un Comitato per il Club Universitari?
Le frequentazioni dei Dirigenti del Panathlon alle finali dei Giochi Interuniversitari dell’ IFIUS negli anni successivi facilitò la comprensione e la messa a punto di un progetto comune di presenza del Panathlon all’interno dello sport universitario in un modo più sistematico per i risvolti che questo poteva comportare: condivisioni dei nostri ideali con un mondo giovanile, maggiore diffusione del Panathlon nel mondo.
Nel 2012 viene così proposto a tutte i gruppi sportivi universitari che già in passato avevano partecipato ai giochi IFIUS l’opportunità di fondare un club universitario (PCU) nel pieno rispetto delle norme vigenti del PI. Questi club, una volta regolarmente costituiti, hanno la possibilità per organizzare la loro attività di riunirsi in una apposita Assemblea specifica per i PCU per eleggere il loro Comitato, organo tecnico ed organizzativo dei Giochi e di tutte le iniziative artistiche e culturali che si vorranno organizzare con i Club costituiti nelle Università, nei Politecnici e nelle Scuole di alta specializzazione. Il Comitato PCU poi si avvale di Consiglieri Specifici per i Giochi, per i Tornei e di una Commissione arbitrale e di controllo.
Vista la peculiarità di questi Club il CI ha autorizzato la costituzione di un Comitato che organizza e coordina le iniziative culturali e sportive tra i Club nati nell’ambito universitario denominato PCU Committee.
Qual è la situazione attuale dei Panathlon Club Universitari?
I giochi hanno avuto, dal giorno della loro costituzione, un grande successo di partecipazione, con molti eventi culturali collaterali, legati al Panathlon e alla diffusione dei nostri valori e di quelli olimpici. L’avvento della pandemia però ha messo l’organizzazione a dura prova ed in grande sofferenza. Anche se le attività non si sono mai completamente fermate, i Giochi non si erano potuti tenere ed è stato difficile mantenere i legami con il Club Universitari il cui scopo primario è quello di partecipare ai Giochi. Ciò ha coinciso anche con la risoluzione del contratto con l’Università di Anversa che negli ultimi anni aveva ospitato i Giochi.
Attualmente il Presidente del Comitato PCU, Peter Verboven di Anversa, ha appena concluso un nuovo accordo con l’Università di Scienze Applicate, sempre ad Anversa che ha accolto favorevolmente questo progetto e si è resa disponibile ad ospitare i Giochi Universitari, garantendo così il proseguimento di questa iniziativa.
Quali sono le speranze del Panathlon International per questo progetto?
Il Presidente Internazionale e tutto il Consiglio confidano che i Club Universitari possano affermarsi sempre più per essere un’opportunità, attraverso l’organizzazione di eventi sportivi, per farci conoscere sempre più ed in posti ancor più lontani, cioè anche in Paesi dove difficilmente potremmo arrivare per trasmettere i valori in cui crediamo, educazione, fair play, formazione morale nella pratica sportiva e nella vita civile.

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